UN TEST ELETTRIZZANTE
A poche ore dal semaforo verde della gara della FIA Formula E nella Capitale, ho avuto il privilegio di provare, per Conti Editori, una vera monoposto elettrica del DS Automobile TECHEETAH Team presso l’Autodromo dell’Umbria.
Quando mi hanno chiamata per questa prova non posso negare che fossi letteralmente elettrizzata! E non solo per il gioco di parole, ma perché significava il mio ritorno su una monoposto dopo più di dieci anni, ma soprattutto perché sarebbe stata la mia prima volta su un’auto da corsa elettrica. Pur avendone sentito parlare tantissimo, non sapevo bene cosa aspettarmi e il fattore che mi incuriosiva più di tutti era certamente quello del NON rumore, quello del silenzio. Abituata a mettere le cuffie sotto al casco principalmente per sopportare i decibel dei motori termici e poi, in un secondo momento, per comunicare col muretto box, mi sono ritrovata a mettere sì le cuffie, ma solo ed esclusivamente per comunicare con l’Ingegnere di pista durante il test. Che però è risultato fondamentale quando mi hanno fatto provare ad esempio il Launch Control (partenza veloce assistita) oppure il Sistema del recupero Energia durante frenata rigenerativa (che permette di ricaricare le batterie quando le ruote girano liberamente). Perché per attivarli, ogni volta, bisogna seguire precisamente delle procedure attraverso pulsanti sul volante e i paddle (che generalmente servono per cambiare marcia nelle sportive).
Ma come si guida una Formula E? Beh le tecniche di guida sono uguali a tutte le altre formule, tranne che non vi è un cambio: il motore elettrico infatti ha solo la marcia avanti e la marcia indietro. Certamente però i piloti non è che abbiano poco da fare durante la guida, anzi, sono alle prese curva dopo curva con il recupero di energia. Cosa non da poco visto che la carica della batteria appositamente non arriva al termine della gara. Una cosa poco affascinante? Dipende dal punto di vista… Sicuramente per lo spettacolo è una cosa positiva, in quanto fino agli ultimi metri della gara non si possa sapere realmente come andrà a finire. Infatti, oltre alla bravura del pilota, nel giro secco o nella sua performance in gara, vi sono mille e più strategie su quando sia meglio utilizzare il risparmio o i boost di energia.
Mi aspettavo una vettura molto pesante, e sì, leggera leggera non è (causa delle batterie – solo loro pesano 374 Kg), ma la coppia del motore elettrico fa immediatamente dimenticare questo particolare. In poche parole è divertente, fisica e all’avanguardia, e una volta partita per il test, fin in dai primi metri, mi sono chiesta a questo punto quanto rumore in realtà facciano i pensieri dei piloti durante le fasi della gara immersi in questo silenzio assoluto.